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Ultimo aggiornamento 14/06/2020
Coloranti
Gli effetti dei coloranti sulla pelle sono poco conosciuti: la maggior parte è probabilmente innocua, ma si pensa alcuni agiscano da allergizzanti e sensibilizzanti. Per questo motivo la legislazione europea ha definito un elenco preciso di coloranti ammessi nella produzione cosmetica e alimentare – studiati e riconosciuti come innocui -, anche per quanto riguarda quelli di origine naturale.
I coloranti di origine naturale sono comunque poco utilizzati in cosmesi a causa della difficoltà a mantenersi stabili in condizioni di pH, luce e calore variabili. Si preferiscono quindi i pigmenti artificiali, più stabili ed economici.
Tra i pigmenti di origine vegetale ritroviamo
- bietola rossa – rosso/rosa
- ortica – clorofilla verde
- hennè – bruno/rosaceo
- propoli
- noce – bruno
- carbone vegetale – nero
Ogni colorante derivato da fonti naturali – animali o vegetali – è indicato con una sigla CI, che sta a indicare “Colour Index“, seguita da una sequenza di numeri compresa tra 75000 e 75999. Questa è la lista di quelli ammessi in Europa:
Il colorante CI 75470 di origine animale è ricavato dalle femmine di cocciniglia, un parassita delle piante: per produrre 1kg di colorante si utilizzano oltre 100.000 insetti.
Altri tipi di coloranti sono quelli di origine minerale, usati soprattutto nel make-up:
- caolino – bianco
- mica – oro, neutra o colorata
- biossido di titanio – bianco
[Per informazioni su questo tipo di coloranti vedi questa pagina.]
Tutti gli altri tipi di coloranti sono di origine sintetica; vengono classificati in base alla loro solubilità
- pigmenti – insolubili, usati in dispersione
- lacche
- smalti