oli; olio; jojoba; farmacia vernile;

Lipidi

Ultimo aggiornamento 11/06/2020

Idrocarburi e siliconi

Gli idrocarburi sono le molecole più semplici della chimica organica, quelle che si studiano per prime per intenderci. Non sono altro che catene C-C-C-C-C e contengono unicamente atomi di carbonio e idrogeno. Immagino conosciate tutti il gas metano; anche lui grazie alla sua struttura CH4 semplicissima viene classificato come idrocarburo. Gli idrocarburi utilizzati nei prodotti cosmetici hanno catene più lunghe, ma mantengono la semplicità strutturale del metano.

Fanno parte degli idrocarburi gli oli minerali, le paraffine e gli idrocarburi terpenici come squalano e squalene. Tra le paraffine troviamo anche molecole ramificate (isoparaffine). Ci tengo a sottolineare che vaselina è sinonimo di paraffina liquida ed è un prodotto liquido, mentre la paraffina solida si presenta come una cera bianca inodore.

Sono sostanze molto usate nella cosmesi industriale perché inodori, insapori, non irrancidiscono con il tempo, inoltre sono piacevoli al tatto. Non sono accettati nei prodotti eco-bio perché inquinanti. Chiariamo: ciò non vuol dire siano dannosi per la salute, ma solo che possono essere inquinanti se rilasciati nelle acque di scarico. In effetti, sono sostanze totalmente inerti e quindi non hanno nessun effetto nell’organismo, anche se è possibile contengano impurità pericolose [1,2].

Gli idrocarburi sono catene sature di atomi di C e H, lineari o ramificate.
Gli idrocarburi paraffinici sono: olio minerale, vaselina, paraffina, ozokerite, cera microcristallina, ceresina.
Gli idrocarburi terpenici derivano dall’isoprene e presentano delle insaturazioni nella catena: squalene e squalano.

I siliconi invece sono formati da C, H, O e Silicio. Le catene che li compongono prendono il nome di silossani, e si presentano come O-Si-O-Si-O. Le caratteristiche sono simili a quelle degli idrocarburi e vengono utilizzati per le stesse ragioni. In più, sono di prima scelta nei prodotti per capelli di origine industriale grazie alla loro azione filmante; sono cioè in grado di creare una pellicola attorno al capello, che lo protegge dalla sfibratura. Anche questi non sono ben voluti dai cosmetologi “green” per il loro potenziale inquinante e per l’origine, di sintesi.

Funzione cosmetica: veicolo, antidisidratante, filmogeno

Trigliceridi

I trigliceridi sono le materie prime lipidiche più utilizzate nella cosmesi ecologica, in quanto di origine naturale. Esistono trigliceridi animali e vegetali; per ragioni ecologiche i secondi sono preferiti. Sono la componente più abbondante di oli e burri vegetali, assieme a acidi e alcoli grassi, cere e piccole quantità di idrocarburi.

Chimicamente sono degli esteri del glicerolo (glicerina). Le catene di acidi grassi legati al glicerolo possono essere diverse tra loro e condizionano le caratteristiche del grasso:

  • catene sature → grasso solido, burro
  • catene insature → grasso liquido, olio
burro; cacao; karitè: karite;
trigliceride; trigliceride saturo; burro;

Nei grassi saturi le catene di acidi grassi sono insature, caratterizzate da soli legami covalenti di tipo σ (legami singoli) tra atomi C-H e C-C. Questa caratteristica permette loro di avere catene molto ravvicinate, che rendono il materiale solido.

olio; olio di oliva; oliva;
triglicerici; acidi insaturi; trigliceride insaturo;

Nei grassi insaturi almeno una catena di acido grasso contiene un legame π (legame doppio) tra atomi C-C. Questo causa un blocco meccanico che impedisce la libera rotazione della catena, rendendo la molecola più rigida. Di conseguenza, le diverse molecole di trigliceridi possono avvicinarsi di meno rispetto ai trigliceridi saturi, rendendo il materiale meno compatto e quindi liquido a temperatura ambiente.

Nella cosmesi “green” gli acidi grassi insaturi prevalgono nettamente su quelli saturi, ma hanno la caratteristica negativa di irrancidire facilmente, quindi devono essere utilizzati sempre con l’aggiunta di antiossidanti come tocoferoli e acido α-lipoico.

Di seguito riporto il nome di alcuni acidi grassi saturi e insaturi che potreste incontrare cercando la composizione di oli comuni:

acido palmiticonell’olio di palma
acido caprilico, caprico, miristico, lauriconell’olio di cocco e di palma, di mandorle dolci
acido stearicousato per la produzione di stearina vegetale
acido valerico
acido ceroticotipico delle cere
Acidi grassi SATURI
acido linoleiconell’olio di mais, girasole, cartamo, vinaccioli …
acido γ-linoleico nell’olio di borragine, ribes nero, canapa

acido oleico (omega-9)
nell’olio di oliva
acido linoleniconell’olio di lino, noci, germe di grano, canapa, semi di lino
Acidi grassi INSATURI

I trigliceridi dal punto di vista tecnico hanno diversi svantaggi, ma la loro origine naturale li rende i lipidi più utilizzati nell’industria eco-cosmetica. Sono molecole ingombranti, e per questo sono difficili da spalmare sulla pelle. Inoltre, gli oli/burri che li contengono hanno odori e colori caratteristici, irrancidiscono facilmente e, proprio per questo motivo, devono essere trattati prima della vendita, raggiungendo prezzi molto più elevati rispetto agli idrocarburi.

Per ridurre i costi e migliorare gli aspetti organolettici di queste materie prime così sfortunate, recentemente sono stati inventati dei trigliceridi di semisintesi, derivati cioè da materie prime vegetali ma successivamente sottoposti ad alcuni trattamenti. Uno dei trigliceridi di semisintesi che ha avuto più successo nella cosmesi ecologica è stato il Caprylic/Capric Trygliceride (Myritol®), lipide inodore, chimicamente stabile e dalla texture più piacevole.

Gli oli/burri di estrazione però hanno il vantaggio di contenere, oltre ai trigliceridi, sostanze funzionali come vitamine, antiossidanti, filtri UV e la famosa frazione insaponificabile. Queste sostanze sono naturalmente presenti all’interno del lipide di origine naturale, perché le piante le usano per rallentarne la degradazione. Di fatto, quindi, sono degli antiossidanti naturali.

Funzione cosmetica: veicolo, emolliente, antidisidratante


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